Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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Carismaticismo e occultismo a confronto.

Ecco le parti principali:

- Alcune basi del carismaticismo

- Problemi del carismaticismo

- Carismaticismo ed esoterismo

- Carismaticismo e dottrine

- Fatti, casi ed eventi

- Casi di cura d’anime.

 

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

GIOVAMBATTISTA MELE

 

Giovambattista Mele, nato in Italia nel 1942 a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. Cresciuto in quella splendida Sila e avviato, dopo le scuole elementari, presso le scuole seminaristiche dei P.P. Cappuccini della provincia di Cosenza, nutriva la vocazione di servire il Signore, ma gli eventi presero un’altra piega ed egli fu costretto ad interrompere quel tipo di studi…

     Si iscrisse in seguito alla scuola d’avviamento che gli fornì la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro come tutti. Iniziò a lavorare nel nord d’Italia, nella città di Como, rimanendovi per un anno; ma alla fine la nostalgia del paese lo fece rientrare. Ritornato al paese, prese posto alle dipendenze del comune come attacchino e banditore, posto che riuscì a mantenere per dieci anni. Nel frattempo si sposò con Rosa Tedesco.

     Fece anche l’esperienza come cuoco per tre anni presso il convento dei frati Cappuccini, posto offertogli da suo cugino, che allora era il superiore del convento. Nella famiglia di Giovambattista Mele sono esistiti vari sacerdoti, oggigiorno quasi tutti deceduti; l’unico rimasto ancora in vita è il suo caro zio, colui che nel lontano 17 Settembre 1955 lo introdusse in seminario con la speranza che divenisse sacerdote.

     Il 28 febbraio del 1970 dovette emigrare nel Canada e si stabilì nella città di Windsor (Ontario), dove lavorò nel ristorante di un suo cugino per due anni e mezzo.

     Lavorò in una piccola azienda dove venivano puliti i pezzi di automobile. Nel 1973 prese lavoro presso la fabbrica di automobili (Chrysler, oggi Daimler-Chrysler), e vi rimase fino al 2003, anno che si pensionò.

     Nel 1974 Rosa diede alla luce la loro quarta figlia ed ebbero così in tutto un maschio e tre femmine: Salvatore, Teresa, Maria, e Joanne.

     L’anno 1985, P. Giovanni Bonelli, il parroco della chiesa di Sant’Angela Merici, gli chiese di leggere le sacre Scritture durante la messa delle domeniche insieme ad altri lettori. Questo incarico si protrasse per quattro anni, e nel frattempo nacque nel profondo dell’animo suo qualcosa di nuovo in campo spirituale, che lo spinse a far domande ai sacerdoti, i quali non riuscivano minimamente a soddisfare la sua sete di sapere e di approfondire lo studio delle tematiche spirituali.

     Continuando questa guerra interiore, cominciò ad ascoltare un programma cristiano evangelico alla radio, avendone avuta informazione dal suo migliore amico, che gliela consigliava vivamente.

     Da quanto aveva appreso nel seminario e dalla vita condotta sempre in mezzo a preti, monaci e monache, e da quello che leggeva la domenica in chiesa e dalle spiegazioni fatte di quei testi non riusciva a trovare la verità, ma soltanto cresceva la confusione. Così a un certo punto della sua vita e precisamente il giorno del suo compleanno (24 giugno), dopo tante riflessioni, tanti pensieri e dopo aver analizzato se stesso, decise di non andare più a leggere le Scritture in chiesa ma di farlo personalmente a casa, affidandosi al Signore, per trovare così la via della verità in modo autonomo.

     Il Signore gli concesse la grazia di aprigli gli occhi e la mente e lo indirizzò a scrivere la sua Parola sopra un giornale italiano, la «Gazzetta», cosa che continuò nel tempo. Anche un sacerdote della parrocchia, P. Remo Rizzato, scriveva sullo stesso giornale e a lui non andava il fatto che Giovambattista avesse ricevuto lo spazio per scrivere grazie al direttore, che era un suo grande amico.

     Un missionario Battista, leggendo i suoi articoli, lo volle conoscere. Questo missionario aveva servito il Signore in Italia per quattro anni nel Lazio, poi era ritornato a Detroit, Michigan (U.S.A); oggi è cappellano in un penitenziario nel nord del Michigan. Avendolo conosciuto, invitò Giovambattista nella Chiesa Cristiana Evangelica e incominciò a fargli scuola biblica e teologica; poi lo presentò davanti alla commissione del Collegio in Cleveland (Ohio), dalla quale Giovambattista ne uscì con un diploma in teologia.

     Dopo ciò conseguì anche il diploma dell’Istituto Biblico Bereano di Roma. Infine fu riconosciuto dalle Chiese Battiste degli U.S.A. come ministro della Parola. La cosa principale, però, restò per lui principalmente il fatto di essere stato riconosciuto da Dio come suo figlio mediante la sua grazia. Infatti Dio salva chiunque invoca il nome del Signore Gesù Cristo, suo figlio, il quale è morto per la salvezza dell’uomo.

     Giovambattista, continuando a essere al servizio del Signore, intende prodigarsi quale umile servo nella sua missione di diffondere la parola di Cristo, a gloria di Dio Padre.

 

21-03-07; Aggiornato:

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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