Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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Bibbia (generale)
 
 
 

Questa opera contiene senz'altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:

■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?

■ I morti nell'aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?

■ I bimbi morti dove vanno?

■ Se nessuno sa il giorno e l'ora dell'avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?

■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?

■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?

■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?

■ Quando risusciteranno i credenti dell'AT?

■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?

■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?

■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?

■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?

■ I morti si riconoscono nell'aldilà?

■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?

■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?

■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?

■ Eccetera...

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

DIECI MOTIVI PER CREDERE NELLA BIBBIA

 

 Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

 

1.  LA SUA SOPRAVIVENZA: I libri di Mosè furono scritti 500 anni prima delle prime scritture indù. Mosè scrisse il libro della Genesi 2.000 anni prima che Maometto scrivesse il Corano. In tutto questo periodo, nessun libro è stato così amato e così odiato quanto la Bibbia. Nessun altro libro è stato comprato, studiato e citato quanto la Bibbia. Mentre milioni d’altri libri vengono stampati e dimenticati, la Bibbia è ancora il libro con cui tutti gli altri vengono misurati. Benché sia trascurata da quelli a cui non piace il suo insegnamento, la Bibbia è a tutt’oggi il libro fondamentale della civilizzazione occidentale — sebbene sia in realtà all’origine un libro del Medio Oriente.

 

2.  LA SUA PRESERVAZIONE: Mentre nasceva lo stato moderno d’Israele, dopo migliaia d’anni di dispersione, un pastore beduino scoprì uno dei tesori archeologici più importanti. In una grotta nella parte nord-occidentale del mar Morto, presso Qumran, in un vaso rotto furono rinvenuti documenti che erano rimasti nascosti per due millenni. Altre scoperte portarono alla luce manoscritti biblici che risalivano a 1.000 anni prima delle copie più vecchie conosciute in precedenza. Uno dei più importanti codici era una copia d’Isaia. Fu portato alla luce un documento che era in pratica uguale al libro d’Isaia contenuto nelle nostre Bibbie. I rotoli del mar Morto screditarono le affermazioni di quelli che credevano che la Bibbia originale era stata persa e manomessa.

 

3.  LA SUA ESATTEZZA STORICA E GEOGRAFICA: Nel passato, molti hanno dubitato dell’esattezza storica e geografica della Bibbia. Gli archeologici però hanno ripetutamente trovato evidenze delle persone, dei luoghi e delle società menzionate nelle Scritture. Diverse volte, le descrizioni nel racconto biblico si sono dimostrate più affidabili delle speculazioni degli studiosi. Chi oggigiorno visita i musei e i paesi della Bibbia, non può non essere impressionato dallo sfondo geografico e storico che veramente esisteva nel testo biblico.

 

4.  LA SUA ONESTÀ: La Bibbia è un libro molto onesto. Essa non eroizza le persone di cui parla, ma ne mostra anche le debolezze. Parla del patriarca Giacobbe come uno che ingannò suo fratello e suo padre. Descrive Mosè, lo stesso che poi diede la legge a Israele, dapprima come un capo riluttante e insicuro di sé e che, nel suo primo tentativo d’aiutare il suo popolo, uccise un Egiziano e poi fuggì nel deserto. Racconta di Davide non solo come re e capo spirituale d’Israele, ma anche come un uomo che aveva preso la moglie d’un altro e poi, per coprire il suo peccato, cospirò per far uccidere il marito della donna. Ad un certo punto della storia, Dio accusò il suo popolo d’essere diventato così malvagio che lo paragonò alle antiche città corrotte di Sodoma e a Gomorra (Is 1,10; Ez 16,46-52).

     La Bibbia rappresenta la natura umana come ostile a Dio. Predice un futuro pieno di guai per gli impenitenti. Insegna che la strada che porta al regno di Dio è stretta e che la via verso la perdizione è larga. Le Scritture chiaramente non sono state scritte per quelli che vogliono risposte semplicistiche o un punto di vista facile e ottimista della religione e della natura umana.

 

5.  LE SUE AFFERMAZIONI SU SÉ STESSA: È importante sapere quello che la Bibbia dice di sé stessa. Se gli autori delle Scritture non avessero creduto di parlare da parte di Dio, sarebbe presuntuoso da parte nostra credere così di loro. Avremmo anche un problema diverso. Avremmo una raccolta di misteri non risolti, inclusi in una letteratura storica ed etica, ma non avremmo un libro che ha ispirato la costruzioni di migliaia di sinagoghe giudaiche e di chiese cristiane in tutto il mondo. Una Bibbia che non affermasse di parlare da parte di Dio non potrebbe essere il fondamento della fede di milioni di Giudei e Cristiani (2 Pietro 1,16-21). Ma con molta evidenza e tanti argomenti, gli scrittori della Bibbia affermavano d’essere stati ispirati da Dio. Siccome milioni di persone hanno affidato il loro presente e il loro futuro a queste affermazioni, la Bibbia non può essere un «buon libro» se i suoi scrittori hanno sempre mentito sulla fonte delle loro informazioni e ingannato i loro lettori.

 

6.  I SUOI MIRACOLI: L’esodo d’Israele dall’Egitto dà una base storica per credere che Dio abbia rivelato sé stesso al suo popolo. Se il mar Rosso non fosse stato diviso come Mosè disse che era successo, l’Antico Testamento perderebbe la sua autorità di parlare da parte di Dio. Il Nuovo Testamento dipende ugualmente dai sui miracoli. Se Gesù non fosse risorto dai morti, l’apostolo Paolo ammise che la fede cristiana sarebbe stata costruita su una bugia (1 Corinzi 15,14-17). Per dimostrare la sua credibilità il Nuovo Testamento nominò i suoi testimoni e lo fece in un periodo che rendeva possibile controllare tali affermazioni (1 Corinzi 15,1-8). Molti dei testimoni furono martirizzati, non per astratte convinzioni di moralità o di spiritualità, ma per la loro affermazione che Gesù era risorto dai morti. Mentre il martirio non è insolito, quello che è importante è la base di quello per cui queste persone diedero la propria vita. Molte persone muoiono per quello che credono d’essere la verità. Ma persone non muoiono per quello che sanno d’essere una bugia.

 

7.  LA SUA UNITÀ: Quaranta scrittori diversi scrissero i libri della Bibbia in un periodo di circa 1.600 anni. Quattrocento anni di silenzio separano i libri dell’Antico Testamento da quelli del Nuovo Testamento. Eppure, da Genesi ad Apocalisse, tutti gli scrittori e tutti i libri raccontano un’unica storia, che a mano a mano si sviluppò. Insieme, danno risposte coerenti alle domande più importanti che possiamo porre: Perché esistiamo? Come possiamo affrontare le nostre paure? Come possiamo vivere in pace con gli altri? Come possiamo trascendere le nostre circostanze e tenere viva la speranza? Come possiamo fare pace con il nostro Creatore? Le risposte costanti della Bibbia a queste domande dimostrano che le Scritture, pur contenendo molti libri, sono in realtà una sola opera.

 

8.  LA SUA APPROVAZIONE DA PARTE DI CRISTO: Molti hanno parlato bene della Bibbia, ma nessuna conferma è così forte quanto quella di Gesù di Nazareth. Raccomandò la Bibbia non solo con le sue parole, ma anche con la sua vita. In momenti di tentazione personale, d’insegnamento pubblico e di sofferenza, rese chiaro il fatto che credeva che l’Antico Testamento fosse più d’una tradizione nazionale (Mt 4,1-11; 5,17ss). Credeva che la Bibbia fosse un libro che parlava di se stesso. Ai Giudei disse: «Voi investigate le Scritture, perché pensate d’avere per mezzo d’esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver vita!» (Gv 5,39s).

 

9.  LE SUE PREDIZIONI: Fin dal tempo di Mosè, la Bibbia predisse degli eventi a cui nessuno voleva credere. Prima che Israele entrasse nella terra promessa, Mosè predisse che Israele sarebbe stato infedele, che avrebbe perso la terra che Dio gli dava, che sarebbe stato disperso in tutto il mondo e che sarebbe stato poi raccolto e ristabilito (Deuteronomio 28-31). Nelle predizioni dell’Antico Testamento era centrale la promessa d’un Messia che avrebbe salvato il popolo di Dio dai loro peccati, avrebbe poi portato il giudizio nel mondo intero e stabilito infine la pace mondiale mediante il suo regno.

 

10.  IL SUO POTERE DI CAMBIARE VITE: In tutta la storia, ci sono state persone che furono radicalmente cambiate dalla Bibbia. I Dieci Comandamenti sono stati una fonte di guida morale per milioni di persone. I Salmi di Davide hanno confortato molti in periodi di difficoltà e calamità. Il Sermone sul Monte di Gesù ha trasmesso a molte persone l’antidoto all’orgoglio e al legalismo. La descrizione dell’amore fatta da Paolo, da Agostino, da Martino Lutero, da John Newton e da Lev Tolstoj illustra la differenza che la Bibbia può fare. Addirittura intere nazioni e tribù, come i Celti dell’Irlanda, i Vichinghi della Norvegia o gli Indiani Auca dell’Ecuador, sono state trasformate dalla Parola di Dio, dalla vita straordinaria di Gesù Cristo e dal suo significato.

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Bibbia_10motivi_Esc.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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