Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1: Ecco le parti principali: - La questione della medicina e delle sue alternative - Guarigione e problematica - La medicina e la Bibbia

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2: Ecco il procedimento usato per i singoli temi: - Presentazione del metodo o della problematica - Analisi critica scientifica, medica, razionale - Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo - Possibili alternative. l Inoltre ci sono anche queste parti: Fatti, casi ed eventi nella paramedicina - Registro delle voci - Registro ragionato delle voci.

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

CRISTIANO DI NOME O DI FATTO?

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

Nel Salmo 144,8 è scritto: «La loro bocca dice menzogne e alzando la destra giurano il falso». Si può avere quindi una parvenza di pietà e devozione, pur essendo empi. Ciò è però un inganno.

     Ogni nazione ha la sua legge e ogni religione la sua dottrina. Il cristiano ha il suo codice che deve rispettare: la Bibbia, la Parola di Dio.

     Il cristiano crede, sì, ma nella verità. Ad esempio, nessun essere umano né organo religioso può conferire la santità a un’altra persona, né da vivi né da morti. La Parola del Signore afferma che ogni credente è santo, ossia appartiene a Dio ed è reso speciale dalla santificazione operata mediante lo Spirito Santo nel momento della sua conversione.

     Il vero cristiano è chi ha trovato la salvezza in Gesù Cristo in conformità con le sue premesse: «Chi ascolta la mia Parola e crede a chi mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita» (Gv 5,24).

     Il vero cristiano è chi osserva i comandamenti del Signore e obbedisce a essi. Egli crede a tutto ciò che Dio ha messo nel suo Libro e non manipola la Parola del Signore secondo come gli fa comodo. Ma la rispetta e obbedisce a essa. Il cristiano quando sente la Parola di Dio, la mette in pratica; quando la insegna è un esempio d’ubbidienza.

     Quando una persona si converte all’Evangelo, spesso si sente dire da amici e parenti: «Ma che cosa hai fatto? Sei diventato evangelico!? Hai cambiato religione? Non sei più cattolico? È una vergogna! Eri uno così devoto ai precetti della nostra chiesa! Hai fatto una cosa grave che non dovevi fare». Poi cominciano spesso le vessazioni.

     Quando poi si chiede a tali persone che cosa sia un «vero» cattolico, le loro idee sono abbastanza nebulose o fantasiose. Da ciò che dicono sembra che un buddista, un seguace dello zen, un taoista o il seguace della maggior parte delle religioni siano tanto cattolici come loro. Da quanto dicono sembra che basta che si creda a qualsiasi cosa per essere cattolico. Il termine «cattolico» in greco, da cui proviene, significa «generale, universale» e intende che la fede in Cristo, conformemente alla sua Parola, lega universalmente tutti i credenti. Ci accorgiamo allora che noi siamo più cattolici di loro, anzi «cattolicissimi».

     Spesso viene chiesto: «Hai cambiato religione?». Tutt’al più un evangelico ha cambiato denominazione (o confessione), non religione. Buddismo, islam, cristianesimo, eccetera sono religioni. Cattolici, ortodossi, protestanti ed evangelici sono tutti cristiani, sebbene appartengano a denominazioni differenti. Le denominazioni ci sono in tutte le religioni del mondo (si pensi a sciiti e sunniti nell’islam).

     Chi diventa evangelico non cambia quindi religione, ma denominazione, ossia il modo di concepire il cristianesimo. Egli rigetta i precetti di una chiesa per trovare, come è convinto che sia, la via giusta che il Signore insegna nella sua Parola. Il Signore Gesù non è venuto per fondare una nuova religione, ma a rivelare suo Padre e la volontà di Dio, a salvare gli uomini per grazia mediante la fede e a insegnare ad amare Dio e il proprio prossimo. Il Signor Gesù ha rivelato che Dio è amore, che salva chi crede nel suo Figlio, il cui sacrificio è sufficiente per ottenere il perdono.

     La sana e vera «religione» di Gesù, volendo usare tale termine, era quella di compiere la volontà del Padre, di predicare l’amore di Dio e la Buona Novella. Essa si distingueva dalla religione degli uomini, fatta di precetti e tradizioni d’uomini. Infatti il Signore chiese ai religiosi del suo tempo: «Perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?» (Mt 15,3). E più direttamente gli rivolse questa accusa: «Voi avete annullata la parola di Dio a motivo della vostra tradizione» (Mt 15,6). E anche: «Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini. […] Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!» (Mc 7,8s).

     Il termine «religione» è poco usato nella Bibbia. Paolo parlò dinanzi al Re Agrippa del giudaismo come la «nostra religione» (At 26,5). L’apostolo Giacomo, dopo aver parlato della fede in Gesù Cristo e della vera e falsa devozione, aggiunse: «La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo» (Gcm 1,27).

     A rendere «santi» non è il riconoscimento di un organo ecclesiale, ma l’appartenenza a Dio mediante la rigenerazione dello Spirito Santo, conformemente alla Parola di Dio (1 Pt 1,23). Non sono opere meritorie a far diventare santi, ma «il lavaggio della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo» (Tt 3,5). È altresì l’osservanza della Parola di Dio a permettere un cammino di santificazione, perché quando osserviamo la Parola di Dio, è Dio stesso che ci santifica. Gesù pregava il Padre: «Santificali nella verità: la tua parola è verità» (Gv 17,17). La richiesta di Dio nell’AT — «Santificatevi e siate santi, perché io sono santo» (Lv 11,44s; 20,7) — rimane attuale anche nel NT, citando proprio l’AT: «Come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta» (1 Pt 1,15s).

     Ognuno di noi che è diventato evangelico ha fatto l’esperienza che, se prima leggeva la Scrittura senza capire veramente il suo contenuto, avendo poi sperimentato la rigenerazione spirituale, comprende ciò che legge, per metterlo in pratica alla gloria di Dio. L’apostolo Giovanni lo espresse così, mettendo in guardia contro le seduzioni spirituali: «Ma quant'è a voi, l’unzione che avete ricevuta da lui dimora in voi, e non avete bisogno che alcuno v’insegni; ma siccome l’unzione sua v’insegna ogni cosa, ed è verace, e non è menzogna, dimorate in lui, come essa vi ha insegnato» (1 Gv 1,27).

     Prima leggevamo la Parola senza capire; le parole di chi ce la spiegava non erano abbastanza convincenti, perché frammiste con tradizioni umane. Poi, quando Dio ci ha illuminati col suo Spirito, ciò che leggevamo era chiaro. Poi la Parola di Dio è diventata una manna celeste, un cibo quotidiano per l’anima nostra. Essa è diventata una bussola quotidiana e uno stimolo in tutte le cose: nelle opere, nell’osservare i suoi precetti, nella pietà, nella misericordia, nell’amore per il prossimo, nel dare gloria, onore e lode a Dio in tutte le cose.

     Un vero cristiano non dà gloria, onore, lode e potenza a nessuna creatura umana, in nessuna forma e maniera, ma solo Dio, suo Creatore, e a Cristo, suo Salvatore. Se qualcuno venera nel culto un qualsiasi essere umano, sia vivo sia morto, commette un grandissimo peccato, commettendo un atto di lesa maestà verso Dio. Chi sostituisce la Parola di Dio con i precetti fatti dagli uomini, commette un grave peccato (cfr. Ap 22,18s).

     Guai a quella chiesa, qualunque essa sia, che con le sue convenzioni devozionali e le sue tradizioni, tramandate di generazione in generazione, mette fuori uso la Parola di Dio. Un vero cristiano è chi sa camminare secondo la Scrittura, osservandola e mettendola in pratica. Servire il Signore è un onore non una vergogna.

     I cristiani di nome ingannano se stessi, poiché portano un’etichetta che non corrisponde al contenuto dichiarato.

     Motto: «Ciò che è dichiarato fuori come “cristiano” (ossia seguace di Cristo), deve contenere anche dentro ciò che è “cristiano”» (Nicola Martella).

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Cristiano_nome_vero_MeG.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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