Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema. Ecco le parti principali: Entriamo in tema (il problema) - Uniti nella verità - Le diversità quale risorsa - Le diversità e le divisioni - Aspetti connessi.

Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 
 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

DIO ESISTE E I SUOI FIGLI NE SONO LA DIMOSTRAZIONE

 

di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

I colori di un giardino sono così meravigliosi, si vedono perché esiste la luce che li illumina. Anche il vento esiste, ma non si vede; Gesù disse a un rabbino del suo tempo: «Il vento soffia dove vuole e tu lo senti ma non lo vedi e non sai da dove viene e dove vada…» (Gv 3,8). Si vedono gli oggetti, i corpi, i gesti, le cose in movimento. Si sente il respiro, ma non si vede. Anche la voce non si vede, ma si sente. Neanche l’energia elettrica si vede né si sente, eppure si sperimentano gli effetti, tanto da dire che qualcosa funziona. Similmente si potrebbe parlare degli ultrasuoni e degli infrasuoni, dell’infrarosso e dell’ultravioletto, e così via.

     È evidente che percepiamo la realtà con i nostri sensi, che sono «tarati» per una certa gamma di segnali. Altre creature viventi posseggono un altro spettro di percezioni e altre facoltà rispetto all’uomo e riguardano gli uni quanto alla vista, gli altri quanto all’udito; alcuni animali hanno facoltà non possedute dall’uomo (sonar o radar biologico, una certa bussola magnetica, luminescenza biologica).

     Ciò mostra che la percezione che noi esseri umani abbiamo della realtà, non è da equiparare alla realtà stessa. Il motto: «Solo ciò che percepisco, esiste veramente», costituisce una stoltezza ideologica, oltre che una grande menzogna.

     Secondo la Bibbia, oltre all’immanenza (il nostro mondo) esiste la trascendenza (l’aldilà), a cui l’uomo non può accedere con i propri sensi né con i propri strumenti di rilevazione. Nel verso sopra citato, Gesù paragonò lo Spirito Santo al vento che non si vede, ma si percepisce nei suoi effetti, per poi concludere: «…così è di chiunque è nato dallo Spirito». Gesù rese chiaro a tale rabbino quanto segue: «Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? 13E nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo» (Gv 3,12s). Qui Gesù rese chiaro che solo Lui, che proviene dalla trascendenza, può descriverla. Già prima l’apostolo Giovanni scrisse: «Nessuno ha mai veduto Dio; l’unigenito Figlio, che sta a tu per tu col Padre, è quel che ne ha fatto la spiegazione» (Gv 1,18).

     Il fiato contro un vetro mostra l’esistenza del respiro. Un fiume testimonia l’esistenza di sorgenti. Le pale in movimento di un mulino palesa l’esistenza del vento. Una luce, che si accende, accerta l’esistenza della corrente elettrica. Una bussola testimonia la presenza del magnetismo. E così via. In tale modo, non possiamo accertare direttamente la trascendenza e il mondo di Dio, ma possiamo vederne gli effetti, dove ciò si manifesta.

     In ciò è compreso lo stesso mistero della vita. Si vive, ma non si vede la vita che permette di esistere. Secondo la Bibbia, Dio è il detentore della vita, Egli è la vita stessa e, come tale, la può elargire e ritirare. Pur non potendo vedere Dio, che è trascendente, a meno che non si manifesti e riveli nell’immanenza nei modo che i nostri sensi possano percepirlo. Essendo Dio la stessa vita, si può dire che è, in un certo senso, come il respiro delle cose, come il vento che spira o come la sorgente nascosta. Dio è comunque molto di più, essendo la causa d’ogni cosa e colui che sostiene ogni cosa. Egli non è solo il pensiero che ordina ogni cosa, l’energia che permea tutto, la voce che parla nel silenzio del mondo, la voce della coscienza nell’animo umano o l’amore che ama. Il Signore è un Dio personale che esisteva prima di ogni creato, che ha dato origine a tutto ciò che esiste, che vive anche di là da ogni creazione (cfr. 1 Re 8,27), che esisterà anche quando tutto l’universo verrà distrutto (cfr . Is 51,6) e che creerà nuovi cieli e nuova terra (Ap 21,1).

     Anche l’amore esiste, ma non si vede con gli occhi e non lo si può toccare con le mani. Sebbene l’amore non si veda, ognuno ha sperimentato i gesti d’amore di una madre o di un padre, i loro sacrifici, le loro rinunce, il loro dono; e ognuno può dire che una persona a lui cara lo ami, come se vedesse e toccasse il suo amore. È chiaro che uno non vede l’amore, ma vede quello che esso produce.

     Così è anche Dio. Uno non lo vede, ma si vedono le sue opere, la sua creazione, il riscatto che ha prodotto mediante Gesù Cristo, il piano di salvezza per ogni uomo. Queste opere d’amore si possono vedere e conoscere. Fanno parte della storia di tutti gli uomini. «Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» (Rm 5,8; Ef 2,4s; 1 Gv 4,9s).

     Tutte le cose sopra elencate per le persone care, sono molto di più vere per Dio, perché è amore infinito. Allora vedendo le sue opere, le sue azioni storiche, le cose che ha creato, le grandi opere che ha fatto nella storia e specialmente la sua manifestazione nella persona, nelle opere di Gesù Cristo e nella sua morte sulla croce, uno può dire: «Quanto deve essere buono Dio!». Per chi crede in Dio, ogni aspetto della creazione è un segno della sua presenza, come ad esempio la nascita di una nuova vita o la complessità del creato.

     L’apostolo Giovanni ha scritto: «Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci d’esser chiamati figli di Dio! E tali siamo» (1 Gv 3,1). «E noi abbiamo conosciuto l’amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi dimora nell’amore, dimora in Dio, e Dio dimora in lui» (1 Gv 4,16). I figli di Dio in questo mondo, camminando biblicamente, possono essere come il fiato su un vetro prodotto dal respiro, come un fiume che trae origine da una sorgente, come il movimento di una girandola mossa dal vento, e così via. Ossia ogni credente può essere la testimonianza di Dio e del suo amore. Questo accade ad esempio, quando chi crede in Dio, ama i suoi fratelli in fede e il suo prossimo, quando perdona le offese ricevute, quando annunzia l’Evangelo dell’amore di Dio agli altri, quando fa del bene e opere di misericordia. «Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio, e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. 8Chi non ama non ha conosciuto Dio; perché Dio è amore» (1 Gv 4,7s). «Diletti, se Dio ci ha così amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 12Nessuno vide giammai Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi, e l’amore di Lui diventa perfetto in noi» (1 Gv 4,11s).

     Allora tutto ciò mostra che lo Spirito del Signore è dentro tale credente, il quale testimonia così della presenza di Dio nella sua vita e quindi nel mondo. «Or la speranza non rende confusi, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). Perché Dio non si vede, i figli di Dio sono la sua manifestazione, la sua rivelazione, il segno che Egli esiste e opera sempre nel mondo. Poiché i figli di Dio hanno le loro radici nell’amore di Dio e sono gente del futuro, possono agire nell’oggi e palesare nel mondo l’amore di Dio. Paolo era persuaso che nessuna cosa esistente o futura potrà «separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,38).

     I figli di Dio, sentendosi amati da Dio, possono testimoniare della presenza di Dio nella loro vita, facendo la volontà di Dio. L’apostolo Giovanni lo formulò così: «Chi osserva la sua parola, l’amor di Dio è in lui veramente compiuto» (1 Gv 2,5). «Perché questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi» (1 Gv 5,3).

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Dio_esiste_dimostrazione_UnV.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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