Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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Questa opera contiene senz'altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:

■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?

■ I morti nell'aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?

■ I bimbi morti dove vanno?

■ Se nessuno sa il giorno e l'ora dell'avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?

■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?

■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?

■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?

■ Quando risusciteranno i credenti dell'AT?

■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?

■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?

■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?

■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?

■ I morti si riconoscono nell'aldilà?

■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?

■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?

■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?

■ Eccetera...

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

IL FUTURO DI CREDENTI E INCREDULI

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

Taluni pensano che la Bibbia sia caduta dal cielo già bella e fatta, come si pretende sia avvenuto del Corano, il libro di religione islamica. Da Mosè all’apostolo Giovanni, per redigerla sono stati necessari quasi sedici secoli, duranti i quali la verità divina si è sempre più chiaramente manifestata.

     Quando leggiamo le pagine dell’Antico Testamento, prendiamo atto che la venuta del Messia è stata lungamente preparata e predetta minuziosamente. Quando i tempi furono maturi, il Logos divino (era Dio presso Dio) si manifestò per mezzo dell’incarnazione e indirizzò le sue parole agli uomini di buona volontà, a coloro che cercavano Dio. Egli fu chiamato dall’apostolo Giovanni «Logos» (rivelatore, difensore) poiché rivelò Dio e difese le sue ragioni nel mondo.

     Dopo la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste, gli apostoli completano e spiegano questo glorioso messaggio che l’ultimo libro della Bibbia conduce fino alla sua consumazione eterna. L’ultima tappa costituirà la fine della conoscenza attuale, quando i credenti vedranno faccia a faccia la realtà delle cose e conosceranno con pienezza (1 Corinzi 13,8.12).

     Il percorso giornaliero del sole costituisce un’eccellente immagine della rivelazione progressiva e del corso della storia della salvezza: l’astro sorge all’alba sull’orizzonte e s’innalza a poco a poco sino allo zenit, e così facendo la sua luce risplende sempre di più e infine rischiara tutto il paesaggio. Così è della rivelazione progressiva di Dio mediante la sua sacra Scrittura. Essa parla di un giorno futuro, quando inizierà il regno. Dio annunciò mediante il profeta Malachia: «Per voi che temete il mio nome si leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali; e voi uscirete e salterete, come vitelli di stalla. 3E calpesterete gli empi, perché saranno come cenere sotto la pianta dei vostri piedi, nel giorno che io preparo, dice l’Eterno degli eserciti» (Mal 4,2s [= 3,20s]). L’apostolo Pietro si esprimeva così al riguardo: «Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori» (2 Pt 1,19). Cristo stesso parla di se stesso così: «Io sono la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina» (Ap 22,16), ossia la sua venuta inaugurerà il giorno glorioso del suo regno. Egli stesso ha annunciato che cosa avverrà allora: «Il Figlio dell’uomo manderà i suoi inviati che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, 42e li getteranno nella fornace del fuoco. Qui sarà il pianto e lo stridore dei denti. 43Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro» (Mt 13,41ss).

     Certo non conosceranno né vedranno il nuovo mondo di Dio gli empi, ossia coloro che non temono Dio, cioè quelli che — pur essendo depravati, ingiusti, malvagi, maliziosi, invidiosi, omicidi, diffamatori, maligni, superbi, oltraggiosi, fanfaroni, disubbidienti, sleali, spietati, ubriaconi, adulteri, assassini, bugiardi, ribelli ai genitori, ipocriti, falsi maestri, senza misericordia, ladri, idolatri, avidi di denaro, eccetera — non si sono ravveduti né hanno accettato Cristo quale Salvatore e Signore.

     Costoro non vedranno la faccia di Dio sulla nuova terra, ma passeranno prima per il giudizio universale per ricevere la loro condanna eterna. Si fa quindi bene a ravvedersi da tali cose, a tenersene lontani e a ricevere la vita eterna mediante Gesù Cristo; altrimenti tutto ciò porterà gli impenitenti nello stagno di fuoco e di zolfo. Il Signore non vuole che alcuna persona si perda. Egli, Gesù, è il Buon Pastore, che va in cerca della pecora smarrita.

     Questo è il nostro consiglio per chiunque: Vagli incontro, perché Egli si farà trovare. Abbassa il tuo orgoglio e accetta Gesù quale Salvatore e Signore della tua vita. Confessagli i tuoi peccati, ravvedendoti da essi e prendendo distanza da essi. Accetta l’amore del Signore. Dio non ti rifiuta, basta che tu lo voglia.

     Questa è la nostra preghiera a Dio: Padre Santo, tu che ti sei rivelato agli umili tramite il tuo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore, fa’ che la tua grazia si manifesti a tutti coloro che ti cercano. Apri loro il loro cuore e la loro mente affinché, accettando la salvezza, possano entrare a far parte del tuo popolo, possano aspettare il tuo ritorno, possano aspirare a vedere un giorno la tua faccia, possano ricevere allora la ricompensa della loro fedeltà e possano quindi lodarti e vivere alla tua gloria per tutta l’eternità.

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Futuro_scelta_Esc.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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