Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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Oltre alle parti introduttive (La cronologia biblica) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell'AT: l'Epoca Babilonese e l'Epoca Persiana. In appendice ci sono tre excursus: - I nomi ebraici di Dio - Il patto, i patti e i testamenti - La Bibbia fra criticismo e modernismo.

■ Ecco le parti principali dell'Epoca babilonese («Libri storici e profetici III»): I libri storici e profetici III: L'epoca - L'epoca babilonese in generale - Sofonia - Habacuc - Geremia - Lamentazioni - Daniele - Ezechiele - Il tempo dell’esilio. 

■ Ecco le parti principali dell'Epoca persiana («Libri storici e profetici IV»): L'epoca persiana in generale - Esdra-Nehemia - Ester - Aggeo - Zaccaria - Malachia - L’epoca intertestamentaria.

 
 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

INTERROGATIVI SU GESÙ

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

Anche se sono passati due millenni, sono molti coloro che ancora oggigiorno si chiedono se Gesù Cristo era davvero il Figlio di Dio.

     Con questa domanda si pongono anche altri interrogativi: Gesù morì davvero per i peccati del mondo? Nella lontana alba di quel primo giorno, risorse davvero dalla morte? Gesù salì al cielo davvero in modo visibile? E ritornerà infine veramente come ha promesso?

     Questi interrogativi non sono nuovi. Essi sono stati posti tante volte nella storia. E tante volte è stato dato a loro una risposta.

     Da quando quei fatti avvennero, ogni generazione ha dovuto rispondere alle stesse domande. Gesù in diverse occasioni disse ai suoi discepoli che sarebbe stato messo a morte, per poi risorgere dopo tre giorni e tre notti (Mt 16,21; 17,22s; 20,18s; 26,45).

     Tutto avvenne proprio così. Poi la verità sulla resurrezione di Cristo venne divulgata immediatamente, cioè poche ore dopo che era avvenuta! Tra le prime persone che poterono controllare quanto era accaduto, vi furono alcuni suoi nemici: i soldati romani e i sommi sacerdoti.

     Pienamente convinti della sua resurrezione, i discepoli preferirono affrontare la morte piuttosto che negare i fatti di cui erano stati testimoni oculari (2 Pt 1,16). Gesù fu inoltre visto da più di cinquecento persone contemporaneamente (1 Cor 15,6) e molti di costoro erano ancora vivi nel periodo in cui Paolo aveva scritto la sua epistola.

     Uno dei brani più belli della Bibbia è il quindicesimo capitolo della prima Epistola di Paolo ai Corinzi. In esso la speranza cristiana della resurrezione finale di tutti i credenti è fondata completamente sulla realtà della resurrezione di Cristo. L’inno di lode e di vittoria del cristiano raggiunge il suo culmine in questi versi: «O morte, dov’è il tuo dardo; o morte, dov’è la tua vittoria?... ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!» (1 Cor 15,55ss).

     Per l’apostolo Paolo e per gli altri scrittori del NT, la resurrezione di Cristo era qualcosa di più d’un semplice avvenimento; era l’avvenimento fondamentale. Era l’unica grande realtà che rendeva completamente diversa la loro vita.

     Perché la realtà della resurrezione di Gesù Cristo è d’una importanza così straordinaria? Dio Padre, risuscitando suo Figlio, pose il sigillo della sua divina approvazione su ogni cosa che Cristo aveva detto e fatto qui sulla terra. Il Messia aveva proclamato che la sua venuta sulla terra aveva lo scopo di dare la sua vita come prezzo di riscatto, come contropartita per il peccato degli uomini. La sua resurrezione fu come il suggello ufficiale alle sue parole e alle sue opere, che la mano stessa di Dio poneva sul movimento dei suoi seguaci, che poi fu chiamato «cristianesimo».

     Se ciò è una realtà per Dio, la cosa più importante, però, è che ogni uomo giunga a considerare il messaggio straordinario del cristianesimo come una realtà per lui stesso. I fatti che avvennero con la morte e la risurrezione di Gesù Cristo riguardano personalmente ognuno e non si può non considerarli. Sono avvenimenti e realtà che Dio pone dinanzi a ogni persona affinché ognuno li esamini e li accetti per la sua salvezza.

     Le persone più felici del mondo sono quelle che possono porre accanto a ognuno dei fatti della vita di Cristo, una sincera e convinta affermazione: «Questo avvenne per me!». Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nacque «per me», fu crocifisso «per me» e morì «per me», affinché i miei peccati fossero perdonati. Gesù Cristo risorse dalla tomba «per me» per assicurarmi la vita eterna. Gesù Cristo è asceso al cielo «per me», per garantire presso Dio la mia giustificazione. Egli mi prepara una dimora perché vuole che anch’io sia dove è Lui! Tutto ciò che egli ha fatto qui sulla terra, lo ha fatto «per me» come mio sostituto, mio salvatore, mio redentore.

     Chi legge può affermare queste cose con tutto il suo cuore? Chi lo può fare, non deve aver alcun timore né per la vita presente né tanto meno per la vita futura. La vita di Cristo è stata completamente donate sulla croce per chiunque crede in Lui, affinché abbia la vita eterna.

     Tutto ciò è una realtà per chi crede.

 

Per l’approfondimento di questi temi, si vedano queste opere (Offensiva intorno a Gesù 1-2):

     ■ Nicola Martella, Chi dice la gente che io sia? Offensiva intorno a Gesù 1 (Punto°A°Croce, Roma 2000).

     ■ Nicola Martella, E voi, chi dite ch’io sia? Offensiva intorno a Gesù 2 (Punto°A°Croce, Roma 2000).

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Gesu_Interrogativi_R56.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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