Anche se sono passati due millenni, sono molti coloro
che ancora oggigiorno si chiedono se Gesù Cristo era
davvero il Figlio di Dio.
Con questa domanda si pongono anche altri
interrogativi: Gesù morì davvero per i peccati del
mondo? Nella lontana alba di quel primo giorno, risorse
davvero dalla morte? Gesù salì al cielo davvero in modo
visibile? E ritornerà infine veramente come ha promesso?
Questi interrogativi non sono nuovi. Essi sono
stati posti tante volte nella storia. E tante volte è
stato dato a loro una risposta.
Da quando quei fatti avvennero, ogni generazione ha
dovuto rispondere alle stesse domande. Gesù in diverse
occasioni disse ai suoi discepoli che sarebbe stato
messo a morte, per poi risorgere dopo tre giorni e tre
notti (Mt 16,21; 17,22s; 20,18s; 26,45).
Tutto avvenne proprio così. Poi la verità sulla
resurrezione di Cristo venne divulgata immediatamente,
cioè poche ore dopo che era avvenuta! Tra le prime
persone che poterono controllare quanto era accaduto, vi
furono alcuni suoi nemici: i soldati romani e i sommi
sacerdoti.
Pienamente convinti della sua resurrezione, i
discepoli preferirono affrontare la morte piuttosto che
negare i fatti di cui erano stati testimoni oculari (2
Pt 1,16). Gesù fu inoltre visto da più di cinquecento
persone contemporaneamente (1 Cor 15,6) e molti di
costoro erano ancora vivi nel periodo in cui Paolo aveva
scritto la sua epistola.
Uno dei brani più belli della Bibbia è il
quindicesimo capitolo della prima Epistola di Paolo ai
Corinzi. In esso la speranza cristiana della
resurrezione finale di tutti i credenti è fondata
completamente sulla realtà della resurrezione di Cristo.
L’inno di lode e di vittoria del cristiano raggiunge il
suo culmine in questi versi: «O morte, dov’è il tuo
dardo; o morte, dov’è la tua vittoria?... ma ringraziato
sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore
nostro Gesù Cristo!» (1 Cor 15,55ss).
Per l’apostolo Paolo e per gli altri scrittori del
NT, la resurrezione di Cristo era qualcosa di più d’un
semplice avvenimento; era
l’avvenimento
fondamentale. Era l’unica grande realtà che
rendeva completamente diversa la loro vita.
Perché la realtà della resurrezione di Gesù Cristo
è d’una importanza così straordinaria? Dio Padre,
risuscitando suo Figlio, pose il sigillo della sua
divina approvazione su ogni cosa che Cristo aveva detto
e fatto qui sulla terra. Il Messia aveva proclamato che
la sua venuta sulla terra aveva lo scopo di dare la sua
vita come prezzo di riscatto, come contropartita per il
peccato degli uomini. La sua resurrezione fu come il
suggello ufficiale alle sue parole e alle sue opere, che
la mano stessa di Dio poneva sul movimento dei suoi
seguaci, che poi fu chiamato «cristianesimo».
Se ciò è una realtà per Dio, la cosa più
importante, però, è che ogni uomo giunga a considerare
il messaggio straordinario del cristianesimo come una
realtà per lui stesso. I fatti che avvennero con la
morte e la risurrezione di Gesù Cristo riguardano
personalmente ognuno e non si può non considerarli. Sono
avvenimenti e realtà che Dio pone dinanzi a ogni persona
affinché ognuno li esamini e li accetti per la sua
salvezza.
Le persone più felici del mondo sono quelle che
possono porre accanto a ognuno dei fatti della vita di
Cristo, una sincera e convinta affermazione: «Questo
avvenne per me!». Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nacque
«per me», fu crocifisso «per me» e morì «per me»,
affinché i miei peccati fossero perdonati. Gesù Cristo
risorse dalla tomba «per me» per assicurarmi la vita
eterna. Gesù Cristo è asceso al cielo «per me», per
garantire presso Dio la mia giustificazione. Egli mi
prepara una dimora perché vuole che anch’io sia dove è
Lui! Tutto ciò che egli ha fatto qui sulla terra, lo ha
fatto «per me» come mio sostituto, mio salvatore, mio
redentore.
Chi legge può affermare queste cose con tutto il
suo cuore? Chi lo può fare, non deve aver alcun timore
né per la vita presente né tanto meno per la vita
futura. La vita di Cristo è stata completamente donate
sulla croce per chiunque crede in Lui, affinché abbia la
vita eterna.
Tutto ciò è una realtà per chi crede.
Per l’approfondimento di questi temi, si vedano
queste opere (Offensiva intorno a Gesù 1-2):
■ Nicola Martella,
Chi dice la
gente che io sia?
Offensiva intorno a Gesù 1 (Punto°A°Croce,
Roma 2000).
■ Nicola Martella,
E voi, chi dite
ch’io sia?
Offensiva
intorno a Gesù 2
(Punto°A°Croce, Roma 2000).
► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Gesu_Interrogativi_R56.htm
09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015
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