Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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Carismaticismo e occultismo a confronto.

Ecco le parti principali:

- Alcune basi del carismaticismo

- Problemi del carismaticismo

- Carismaticismo ed esoterismo

- Carismaticismo e dottrine

- Fatti, casi ed eventi

- Casi di cura d’anime.

 

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

UBBIDIENTI AL GRANDE MANDATO

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

La Parola di Dio ci parla della venuta di Gesù Cristo su questa terra, della Buona Novella per la salvezza di chi crede e dell’insegnamento che il Signore ha lasciato ai suoi discepoli. I suoi seguaci diedero questa testimonianza, ossia che Dio «ha parlato anche a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo» (Eb 1,2).

     Il Messia vorrebbe che tutti fossero suoi seguaci e, come tali, suoi ambasciatori, annunciatori dell’Evangelo, così come lo è stato Lui e lo sono stati i suoi discepoli.

     Al termine del suo ministero in terra, Gesù disse ai suoi seguaci: «Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Il Signore vuole quindi degli «evangelisti», dei proclamatori dell’Evangelo.

     Se questo è il volere del Signore, perché molti di coloro, che si chiamano «cristiani» e affermano che credono in lui, quando sentono parlare della Bibbia e specialmente dell’Evangelo, cercano d’allontanarsi o d’otturarsi le orecchie? Forse perché un evangelista non indossa un «talare» particolare?

     Non c’era bisogno di una speciale «divisa» per i discepoli, quando avevano ricevuto il grande «mandato missionario» dal Signore. Essi erano gente semplice, ma avevano ricevuto un messaggio potente: Gesù è il Messia e, come tale, il Signore e il Salvatore di chi crede! Il messaggio dell’Evangelo era ciò che li accreditava.

     Da allora ai nostri giorni il messaggio non è variato né lo è il mandato. Gesù ci parla tramite le sacre Scritture, la Bibbia. Ancora oggigiorno è possibile ascoltare l’Evangelo per bocca di predicatori ed evangelisti.

     Se il Signore ha lasciato il comando di proclamare l’Evangelo, non si deve assecondare i desideri degli uomini, ma ubbidire a Dio. È una grande responsabilità verso il Signore.

     Chi ha ricevuto, oltre alla salvezza, anche il carisma di predicazione, predichi l’Evangelo. Chi ha ricevuto il carisma d’insegnamento, istruisca i discepoli nel consiglio di Dio e nella sana dottrina, preparandoli al servizio. Qualunque sia il carisma ricevuto, ognuno può testimoniare l’Evangelo con parole e atti.

     Oggigiorno, possediamo l’intera sacra Scrittura e ognuno può imparare da essa il consiglio di Dio per vivere una vita a Lui gradita e per servirlo in modo degno in corrispondenza del nostro carisma: proclamazione dell’Evangelo, insegnamento autorevole, cura pastorale, opere di bene, testimonianza, eccetera.

     È una triste realtà che molti di coloro che nell’Occidente si chiamano «cristiani», non conoscano veramente Cristo. Sono così avviluppati dalle cose del mondo, che trascurano la Parola di Dio e sono ignoranti rispetto all’insegnamento di Gesù. Se a casa possiedono la sacra Bibbia, in genere non la leggono. Tanto sono disaffezionati rispetto alla verità biblica che, molti di coloro che tentano di leggerla, non la capiscono; è come se i loro occhi fossero chiusi e le loro orecchie otturate. Si convincono che la Bibbia sia qualcosa per i preti. Essi spesso girano le spalle a coloro che proclamano l’Evangelo, gli uni per non scomodarsi dal loro tran-tran, altri per non confrontarsi con un messaggio che sconvolgerebbe la loro vita e altri ancora perché relegano Dio alla religione e non alla vita.

     Coloro però che cercano Dio con sincerità, sentono volentieri la Parola di Dio e Egli dà loro anche di comprenderla. Ecco perché Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono» (Gv 10,27). E ancora, parlando a suo Padre, disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. Sì, Padre, perché così t’è piaciuto» (Mt 11,25s). Qui Gesù non si riferiva ai fanciulli d’età, ma agli uomini semplici che non sapevano molto della legge d’allora. Così fa ancora oggi, rivelandosi alla gente semplice che si dispone ad ascoltarlo.

     Anche oggigiorno Gesù è sempre lo stesso, il suo mandato missionario è il medesimo ed Egli chiama ancora persone a proclamare l’Evangelo e a istruire discepoli. Come due millenni fa, il Signore non chiama persone che indossano vesti, talari e divise particolari per poterlo servire, ma coloro che obbediscono al suo grande mandato per la salvezza dell’uomo.

     Quello che conta per un seguace di Cristo è di fare la volontà del Signore, non quello di portare etichette religiose particolari (don Pietro, reverendo Paolo, monsignor Giovanni, pastore Giacomo).

     Quando gli apostoli Pietro e Giovanni si trovarono dinanzi al Sinedrio, coloro che li giudicavano constatarono che erano gente semplice, «popolani senza istruzione» e si meravigliavano delle loro parole «e riconoscevano che erano stati con Gesù» (At 4,13). Sebbene essi furono maltrattati dai capi sacerdoti e dai dottori della legge, uscirono contenti da tale giudizio, per la testimonianza resa: «E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati» (At 4,12). Essi erano pronti a continuare a proclamare l’Evangelo di Gesù Cristo, come anche affermarono dinanzi ai capi religiosi e politici che componevano il Sinedrio: «Giudicate voi se è giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anzi che a Dio» (At 4,19.

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Grande_mandato_ubbidire_Car.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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