In un antico villaggio della
Samaria, regione della Palestina, una donna samaritana,
si recò al pozzo per attingere acqua; era un momento
insolito per farlo, visto che tutte le altre donne erano
a casa a quell’ora. Qui incontrò un uomo, un forestiero,
che era visibilmente stanco del suo viaggio e che perciò
s’era seduto per riposare. Egli le chiese da bere.
Ben presto ebbe inizio una
conversazione fra quel Giudeo e la Samaritana su un
particolare argomento: quello religioso. Quest’uomo era
Gesù.
Dalle cose che Gesù diceva, la
donna si rese conto che egli doveva essere una persona
particolare, un dottore della legge forse o un profeta.
Fatta questa constatazione, la donna rivolse a Gesù
molte domande per cercare di risolvere un problema che
da tempo la tormentava.
Seguiamo direttamente il
racconto così come lo espose l’evangelista Giovanni: «La
donna gli disse: “Signore, io vedo che sei profeta. I
nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite
che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna andare”. Gesù
le disse: “Donna credimi; l’ora viene che né su questo
monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate
quel che non conoscete; noi adoriamo quel che
conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma
l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché tali
sono gli adoratori che il Padre richiede. Dio è spirito
e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito
e verità”».
Il problema della Samaritana
era quello religioso, comune a migliaia di persone
d’oggi, ed esprimeva qualcosa di molto più serio che non
semplicemente il bisogno di sapere se sia valido un
culto sopra questo o quel monte.
È un problema attuale. Quante
volte, quando si cerca di presentare l’Evangelo a
qualcuno, si riceve la risposta che è in definitiva la
domanda della Samaritana: «Ma, insomma, ci presentate
ancora un’altra religione, ancora un’altra dottrina? Non
basta che ce ne siano già tante: gli Ebrei, i Musulmani,
e tra i Cristiani gli ortodossi, i cattolici, gli
evangelici..!? Ma qual è il luogo sicuro, dove si possa
realmente entrare in comunione con Dio?».
È un problema serio e
profondo; non è semplicemente una questione di
curiosità. Chiunque abbia provato a risolvere il
problema e non c’è riuscito, si domanda: «Ma, insomma,
io che sono già cristiano, possibile che non trovi la
strada? È possibile che ci sia una strada diversa da
quella che la mia chiesa mi ha indicato finora? E di
chiese e organizzazioni ce ne sono in grande quantità».
A costoro Gesù dice: «È ormai
l’ora nuova. Da quando io sono venuto, come Messia e
Figlio di Dio, è tutto nuovo. La strada è aperta, non la
via al tempio di Gerusalemme o a qualsiasi altro
santuario, ma la via dall’uomo a Dio. È aperta fin in
fondo, è aperta totalmente. La via, che dal tuo cuore
porta a Dio, è aperta del tutto: l’ho spalancata io. Per
trovare Dio hai soltanto bisogno di accettare questa
nuova situazione, questa nuova epoca, e di prostrarti
davanti a Lui in spirito e verità».
Dio richiede un’adorazione
in spirito — quindi non con penitenze
corporali, né con dei gestualità rituali, né con delle
vestimenti speciali, né con forme liturgiche
particolari. In spirito — quindi non con salmi
solenni che escono da una mente eccitata, né con
preghiere che si ripetono meccanicamente come altri le
hanno insegnate. In spirito — quindi di là da ciò
che il corpo possa fare, di là da ciò che la mente possa
formulare, di là da ciò che il cuore possa sentire.
Dio richiede un’adorazione
in verità — quindi non secondo la propria e
altrui immaginazione e concezione, ma secondo ciò che
Dio ha rivelato nella sua Parola.
Gesù Messia, il Figlio di Dio,
è venuto e ci ha portato la soluzione totale, perfetta,
semplice e accettevole per Dio. Se qualcuno non sa dove
cercare Dio e sente bisogno di trovarlo realmente,
ascolti le parole di Gesù, faccia come ha fatto la donna
samaritana: non ha perso tempo, ha subito accettato
l’annunzio di Gesù.
Chi cerca Dio seriamente e
intensamente, sappia che lo può trovare subito. Ognuno
si può rivolgere a Lui e parlargli, dicendogli ad
esempio: «Io sono disposto a incontrarti, o Dio, mi apro
a te perché ho bisogno di te e della tua salvezza».
Vedrai se Egli non si lascerà trovare, vedrai se egli
non verrà a te.
Farai l’esperienza più
gloriosa di ogni altra, l’esperienza di quanto sia
concreto e vicino il Dio vivente. Così comincerà una
«storia d’amore» tra te e il «Padre celeste», il quale
non mancherà di parlare al tuo cuore e di guidarti nella
verità.
► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Incontrare_Dio_GeR.htm
09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015
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