Stiamo vivendo in un mondo corrotto
e perverso, e una buona parte dell’umanità si trova
attualmente in una condizione critica e spaventosa per
la situazione esteriore o per quella interiore. È però
meraviglioso sapere che esiste una persona che,
nonostante tutto, può assicurare la pace, la vera pace
insieme a una speranza che non delude, ossia a un’attesa
che rassicura e procura gioia all’anima dell’uomo.
Questa persona si chiama Gesù
Cristo, il quale è venuto sulla terra più di duemila
anni fa per portare appunto la pace, la pace divina. Fin
dalla sua nascita l’esercito celeste esclamò: «Gloria
a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra fra gli
uomini che Egli gradisce!» (Lc 2,14). E il
profeta Isaia lo profetizzò sette secoli prima che
sarebbe venuto il Messia quale «principe di pace» (Is
9,5).
Purtroppo, come scrisse
l’evangelista Giovanni, «È venuto in casa sua, e i
suoi non l’hanno ricevuto» (Gv 1,11). Israele non fu
unanime nell’accettare il più grande dono di Dio, anzi
parte d’esso lo rigettò a tal punto che gridò per due
volte: «Crocifiggilo!» (Lc 23,20); lo stesso vale
per l’umanità in generale.
Non c’è da meravigliarsi,
quindi, se la generazione odierna non trova pace
malgrado sforzi e tentativi. Governanti e politici, in
prima persona o con l’ausilio di sociologi e psicologi,
cercano di rasserenare la società, usando buone parole e
promesse affascinanti, per convincerla d’una «imminente
normalizzazione», di futuri sviluppi positivi per tutti
che garantiranno la pace sociale e il progresso.
Ci sono al riguardo certamente
nobili tentativi di persone di buona volontà. Studiando
la storia, sappiamo comunque che l’uomo non può
promettere pace né garantirla. Anche laddove si realizza
una pace sociale e aumenta il benessere, nessuno può
garantire quella interiore; basta guardare le
statistiche dei dipendenti da sostanze, che influenzano
la psiche (psicofarmaci, droghe), e dei suicidi nei
cosiddetti paesi sviluppati.
Secondo la Bibbia, l’uomo non
potrà mai avere pace fino a quando non avrà accettato
Gesù, l’unico portatore di pace. Egli stesso ha detto: «Io
vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il
mondo dà» (Gv 14,27). Il Signore Gesù, nella sua
infinita bontà, è disposto a concedere ancora oggi la
pace a coloro che la ricercano con tutto il loro cuore.
A differenza della pace che
governanti, politici, ideologie e religioni offrono in
questo mondo, la pace di Gesù è autentica, perché è
reale, è da Lui garantita e si realizza soprattutto
nell’anima dell’uomo. La pace di Gesù Cristo non ha
limiti. Essa è eterna come lo è il suo datore! Questa
pace è potente, trasforma l’uomo in un modo così totale
che egli diventa una nuova creatura. Da quel momento,
questa pace costituisce il fondamento, lo stile di vita
e lo scopo della vita terrena; e, allo stesso tempo,
prepara l’individuo alla vita eterna.
Parlare di una pace
realizzabile è oggi dunque possibile. La si può ricevere
gratuitamente se la si chiede con sincerità di cuore a
Gesù, accettandolo come Salvatore e Signore della
propria vita. Non si tratta di un’idea astratta né di
un’utopia: è una realtà che hanno sperimentato già
milioni di credenti!
Nella Bibbia la pace con Dio e
la pace dell’anima sono l’efflusso dell’entrata
dell’uomo nel patto divino, che avviene mediante la
sottomissione a Lui, cosa che è illustrata dal «giogo».
Perciò, chiunque voglia ricevere questa pace, deve
ubbidire a quella voce che grida: «Venite a me, voi
tutti che siete travagliati e aggravati, e io vi darò
riposo. 29Prendete su voi il mio giogo ed
imparate da me, perché io sono mansueto e umile di
cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30poiché
il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero» (Mt
11,28).
Chi prenderà su di sé il giogo
di Cristo, otterrà salvezza. Allora il suo cuore sarà
inondato d’una pace profonda. Potrà quindi confidare
appieno nel Signore Gesù, il quale l’accetterà a braccia
aperte. Egli potrà altresì fare propria la seguente
promessa: «È la pace di Dio che sopravanza ogni
intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri
pensieri in Cristo Gesù» (Fil 4,7).
Quanti dei lettori sentono
questa pace nel cuore? In quanti di loro regna questa
pace? Chi non ha ancora aperto la porta del suo cuore,
può farlo oggi, e non se ne pentirà.
Qui da noi di colpi di cannoni
se ne sentono pochi oggigiorno; altrove nel mondo è
diverso. In tutto il mondo a decimare molta gente ci
sono altri tipi di colpi. Gente senza pace la cerca in
palliativi e surrogati come ad esempio, droghe di vario
genere, psicofarmaci, esoterismo, guru, ideologie
politiche e religiose; altri si inebriano di consumismo,
di edonismo, di materialismo o inseguono la chimera del
successo e della notorietà. Molti di loro per
disperazione mettono fine alla propria vita. Uomini
senza pace diventano spietati verso i loro simili, li
trattano come numeri e merce e tolgono agli altri ciò
che essi stessi non possono avere: serenità, gioia,
speranza e pace. Tutto ciò danneggia il cuore e la vita
dell’uomo che fa tali cose e di chi le subisce.
Da tale labirinto si può
uscire. La Parola di Dio mostra la via della pace.
L’apostolo Paolo ha così condensato l’offerta di pace
divina: «Giustificati dunque per fede, abbiamo pace
con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2mediante
il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a
questa grazia nella quale stiamo saldi; e ci gloriamo
nella speranza della gloria di Dio» (Rm 5,1s).
► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Pace_bisogno_Sh.htm
09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015
|