L’ansia e le sue conseguenze
Che cos’è la paura? È un grave
turbamento d’animo dinanzi a qualcosa che può
rappresenta un pericolo o può recare danno. Sinonimi di
paura sono, perciò ansia, timore, apprensione,
inquietudine, panico, spavento, terrore.
Sono tutte malattie moderne,
sebbene siano antiche quanto l’uomo. Infatti fu Adamo il
primo che disse a Dio: «Ho avuto paura e mi sono
nascosto» (Gn 3,10). Da allora in poi la paura ha
attraversato i secoli ed è diventata la compagna
indesiderata dell’uomo.
È un dato di fatto che abbiamo
spesso paura. Anche gli uomini coraggiosi e audaci hanno
dei momenti di smarrimento e di paura, sebbene poi se ne
vergognino.
Di questi tempi la paura è
diventata una malattia. Si temono molte cose, ad
esempio: le infermità, le guerre, le improvvise
fatalità, la morte, ma anche le infinite complicazioni
della vita. Ansia e paura sono l’assillo quotidiano
della maggior parte degli abitanti del mondo.
L’attitudine mentale ad avere
ansietà e paure si è rapidamente diffusa come
conseguenza delle terribili armi create dall’uomo. A ciò
si aggiungano le epidemie vecchie e nuove, che investono
l’umanità, e le catastrofi naturali sempre più
devastanti a causa dei cambiamenti climatici. Chi soffre
di ansia di giorno e chi di insonnia di notte, o di
ambedue. Alcuni di giorno sentono relativamente
tranquilli, ma di notte sono turbati da strani
presentimenti e da incubi che li rendono nervosi e
agitati. Non è un caso che oggigiorno turbe mentali e
malattie psichiche siano così aumentate rispetto al
passato; di conseguenza sono in aumento anche i suicidi.
Tutti hanno paura
Coloro che temono malattie,
stanno in continuo contatto con i medici e specialisti,
e provano tutte le medicine che vengono suggerite loro
dai mass-media.
I commercianti sono sempre
tormentati dalla paura delle perdite, dei furti, delle
calamità che possano distruggere negozi e magazzini, dei
fallimenti e della concorrenza.
I politici si preoccupano
d’essere benvoluti ai loro elettori e adeguano
continuatamene le loro idee e opinioni agli umori della
gente, nella speranza di essere rieletti durante. Perciò
guardano con apprensione a quei terribili giorni delle
votazioni.
Attori e cantanti hanno paura
d’essere fischiati. I ricchi temono di perdere denaro e
proprietà. L’incubo dei potenti è di perdere potere e
privilegi. I re hanno paura di perdere il trono. I
dominatori di coscienze temono di perdere i loro
seguaci. I genitori sono in ansia per i loro figli. I
figli trepidano per i loro genitori.
Sono milioni quelli che hanno
paura di morire e tremano al solo pensarci. Se gli uni
temono le armi nucleari o le emissioni radioattive di
qualche centrale nucleare, altri temono varie epidemie o
catastrofi naturali.
Ci sono coloro che irridono
alla paura, come se ne fossero al di sopra. Altri per
esorcizzarla si danno ad attività o a sport estremi,
fatti per pochi eletti.
In un racconto di guerra,
accaduto nel porto d’Amburgo, si narrava di alcuni
prigionieri francesi che erano costretti dai tedeschi a
riparare i danni arrecati dai bombardamenti, cosa che
succedeva giorno e notte. Erano continuamente in
pericolo di vita. Uno dei prigionieri disse: «Preghiamo
che Dio ci liberi dalla morte». Ma uno dei suoi compagni
gli s’avvicinò e gli disse: «Chi parla di Dio? Non
abbiamo bisogno di Dio qui». Poi, apertasi la camicia,
gridò: «Guarda qui». Sul petto, in prossimità de al
cuore, si era fatto tatuare una sola parola: «NULLA».
Poi disse: «Io non temo né Dio né la morte».
Ora, mentre lavorava, questo
giovane audace cadde nell’acqua. I suoi compagni lo
videro dibattersi gridando, perché non sapeva nuotare.
Allora quel suo compagno che l’aveva invitato a pregare,
si butto nell’acqua e con grandi sforzi riuscì a trarlo
in salvo. Poi gli disse: «Hai visto se hai paura della
morte?». «Si», rispose rabbiosamente, «ma tu che cosa
hai sul tuo cuore?». «Gesù Cristo», rispose
l’altro con semplicità.
Gesù ci libera dalla paura
Solo Dio ci può
liberare dalla paura. «L’Eterno è la mia luce e la
mia salvezza; di chi temerò? L’Eterno è il baluardo
della mia vita; di chi avrò paura?» (Sal 27,1),
diceva il re Davide. «Se Dio è per noi, chi sarà
contro di noi?» (Rm 8,31), chiedeva l’apostolo
Paolo.
Il Signore Gesù Cristo
è entrato lui stesso nella paura, vivendo ansia e
apprensione, ma ne uscì vincitore. È scritto che Gesù «nei
giorni della sua carne» aveva «con gran grida e
con lagrime offerto preghiere e suppliche a Colui che lo
poteva salvare dalla morte» e aveva «ottenuto
d’esser liberato dal timore» (Eb 5,7). Dio non lo
liberò dalla morte, ma dalla paura di morte. Perciò a
Pentecoste Pietro disse di lui ai Giudei: «Dio lo
risuscitò, avendo sciolto gli angosciosi legami della
morte» (At 2,24).
Le più grandi paure sono
quelle della morte, del giudizio e dell’eternità. Ma
anche queste paure svaniscono quando entra Gesù nella
vita di chi crede in Lui. Infatti la paura proviene dal
peccato e dal demonio. Il diavolo cerca di allontanare
l’uomo da Dio e di tenerlo a distanza da Lui. La pace
interiore formano l’equilibrio spirituale dell’uomo; il
demonio cerca di togliergli questo equilibrio insinuando
nella sua mente pensieri di scoraggiamento, depressione,
disperazione e terrore, e nascondendogli la via della
guarigione da tutto ciò. Gesù Cristo con la sua morte,
che appariva agli occhi esterni come una sconfitta, in
effetti distrusse «colui che aveva l’impero della
morte, cioè il diavolo» e liberò «tutti quelli
che, per il timor della morte, erano per tutta la vita
soggetti a schiavitù» (Eb 2,14s).
Per questi motivi, Gesù Cristo
può liberare dalla paura ognuno che s’affida a Lui. Per
i credenti come risuonano consolanti le parole del
Messia: «Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi
animo, io ho vinto il mondo» (Gv 16,33). E ancora: «Io
vi lascio la pace, vi do la mia pace… Il vostro cuore
non sia turbato e non si sgomenti» (Gv 14,27).
Ognuno che accetta Gesù come
Messia, ossia come Signore e Salvatore, può prepararsi
agli attacchi di Satana e può uscirne vincitore. Giacomo
diede ai credenti questo prezioso consiglio: «Sottomettetevi
dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà
da voi. 8Appressatevi a Dio, ed Egli si
appresserà a voi» (Gcm 4,7s). Chi si affida a Gesù e
mette in pratica questa ingiunzione della sacra
Scrittura, potrà rimanere tranquillo e senza turbamento
anche nelle avversità e potrà continuare a vivere e
sperare nel Dio della sua salvezza.
Allora potrà anche dire col re
Davide al Signore: «Nel giorno che ho gridato a te,
tu mi hai risposto, mi hai riempito di coraggio, dando
forza all’anima mia» (Sal 138,3). In alto i cuori!
Chiunque crede, può vivere in continua comunione con
Dio, bevendo alla fonte delle sue grazie. Allora il
credente può godere pace perfetta in comunione con Dio.
Avere fede
La paura è il prodotto della
mancanza di fede in Dio. Quando la barca affondava e i
discepoli avevano paura, Gesù disse loro: «Perché
avete paura, o gente di poca fede?» (Mt 8,26). Dalle
parole di Gesù risulta che si è «gente di poca fede»
dinanzi ai seguenti problemi esistenziali: che cosa
mangiare (Mt 16,8), di che vestirsi (Mt 6,30), come
scampare ai pericoli (Mt 8,26), come vincere il dubbio
in una situazione concreta (Mt 14,31) e come sconfiggere
il maligno o superare una situazione più grande di noi
(Mt 17,19).
Se non c’è fede in Dio, come
può esservi vittoria? Quando si smette di confidare in
Dio, si fa strada la superstizione, una «fede in
negativo» dettata dalla paura. Allora di crede al
malocchio e alle magie, e si fa uso di amuleti di vario
genere e si ricorre a maghi e fattucchiere. In tal modo,
però, la paura continuerà ad annidarsi nel cuore degli
uomini, continuerà a turbare i loro sogni e porterà la
disperazione nelle famiglie e nella società.
Gesù disse invece ai suoi
discepoli: «Fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».
Il coraggio può venirvi solo chi ha vinto, ossia da
Gesù. Solo Gesù può mettere pace nei cuori degli uomini,
dando loro salvezza e riconciliazione con Dio. Infatti
egli è morto sulla croce per liberare l’umanità dal
dominio di Satana e del peccato e per dare a coloro che
l’accettano la vita eterna.
I timori degli esseri umani
possono essere vinti, le loro preoccupazioni placate, le
loro piaghe sanate, le loro lacrime asciugate, quando
essi affidano l’intera loro vita vostra a Gesù Cristo.
Chi vuol fare pace con Dio,
non deve fare altro che accettare Gesù, pentirsi dei
suoi peccati e credere che la morte di Gesù è stata
sufficiente per dargli la liberazione. Allora l’amore di
Dio inonderà il suo cuore ed egli sarà liberato dalla
paura. Infatti, come disse l’Apostolo Giovanni: «Nell’amore
non c’è paura; anzi l’amore perfetto caccia via la
paura; perché la paura implica apprensione di castigo:
chi ha paura non è perfetto nell’amore» (1 Gv 4,18).
Quando ci si sente amati da
Dio, si può attingere da Lui il coraggio, di cui si
necessita!
► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Paura_EnB.htm
09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015
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