Dio trattò l’umanità, al suo inizio, come fa un pedagogo
verso un bambino che comincia ad andare a scuola.
Un buon maestro s’adatta alla mentalità e allo
sviluppo del piccolo allievo. Sebbene gli insegni delle
cose giuste, lo fa in modo semplice e usando
frequentemente illustrazioni. Poi, col tempo, passa al
calcolo mentale e alle cose più difficili finché arriva
da solo a precisare e a completare le prime nozioni
d’aritmetica.
Nel corso della storia Dio fece allo stesso modo:
insegnò agli uomini la verità, ma lo fece in modo adatto
alle loro circostanze di vita e alla loro comprensione.
Taluni dicono che l’uomo discenda dalla scimmia,
sarebbe lentamente uscito dalle caverne, e avrebbe
incominciato da solo a raddrizzarsi, a prendere la forma
umana, a parlare e ragionare. Se questo fosse stato
vero, questo processo dovrebbe accadere ancora
oggigiorno, tutte le specie dovrebbero evolversi e le
scimmie dovrebbero continuare a trasformarsi in
umanoidi. La Scrittura ci insegna però che Dio creò
l’uomo a sua immagine, cioè secondo la sua specie (Gn
1,26ss).
Dicevamo che il Signore durante la storia ha
istruito gli uomini come fa un buon pedagogo con i
bambini a scuola. Leggendo il libro della Genesi,
prendiamo atto che Dio, dopo aver creato l’uomo, lo
abilitò a dare un nome agli animali (Gn 2,19s) e Adamo
diede anche il nome alla sua compagna (Gn 3,20).
Dio comandò all’uomo di non mangiare dell’albero
della conoscenza del bene e del male: «Nel giorno che
tu ne mangerai, per certo morirai» (Gn 2,16s).
Nonostante gli avvertimenti, l’uomo commise il
peccato di disubbidienza, volendo essere libero di
conoscere il bene e il male, al pari di Dio. Ciò fu
fatale per l’uomo: dopo questo suo indebito
innalzamento, avvenne la sua caduta.
Dopo la sua disubbidienza, l’uomo non morì
certamente sul colpo ma, essendo stato cacciato dalla
presenza dell’albero della vita, cominciò
inesorabilmente la corruzione, ossia l’invecchiamento
che lo avrebbe condotto alla morte.
In seguito alla disubbidienza dell’uomo, per
decreto divino si stabilì questo quadro: 1) L’uomo
sarebbe morto corporalmente: proveniva dalla terra e
alla terra sarebbe tornato (Gn 3,19b); 2) Solo lavorando
con sudore avrebbe potuto sopravvivere (Gn 3,18s); 3) la
donna avrebbe partorito con dolore (Gn 3,16).
L’uomo, una volta allontanato dal Paradiso e dalla
diretta presenza di Dio, ricevette il modo di avere
ancora la comunione col suo Creatore. Dio gli rivelò il
principio dell’espiazione e del culto a Dio (Gn 3,21;
4,3ss). Alcuni come Abele si attennero alla rivelazione
di Dio, altri come Caino agirono di proprio arbitrio e
sprofondarono nel peccato. Questi ultimi, andando
raminghi per il mondo, cercarono di farsi un’idea di
Dio, come andando a tastoni nell’oscurità; infine, i
vari gruppi si fecero Dio alla loro propria immagine o
all’immagine di animali, producendo così le varie
religioni e ideologie religiose.
La Bibbia ci parla della nascita e dello sviluppo
di tutto ciò e della condanna di tutte queste cose da
parte di Dio. Dio continuò a parlare a coloro che
vollero ascoltarlo, ad esempio a Enoch (Gn 5,24), a Noè
(6,9ss), ad Abramo (12,1ss) e così via, rivelando loro
la verità. Dio, pur essendo inaccessibile e sovrano
rispetto agli uomini, si rivelò loro per parlargli,
istruirli e salvarli. Fece nei loro riguardi come fa un
buon pedagogo.
Ancora oggigiorno Dio, quale insegnante supremo, è
disposto a parlare a coloro che lo cercano. Egli ha
parlato anticamente mediante i profeti e infine lo ha
fatto mediante suo Figlio (Eb 1,1). Mediante la sua
Parola di verità invita tutti ad avvicinarsi a Gesù
Cristo, che ha dichiarato vero maestro e conduttore
degli uomini.
In Cristo la pedagogia di Dio verso l’umanità è
arrivata al suo culmine. Chi cammina dietro di lui,
trova la verità che libera e, quindi, pace. Avendo Gesù
Cristo rivelato la conoscenza ricevuta da suo Padre, non
v’è nessun maestro superiore a lui nella storia. Il suo
insegnamento c’è stato tramandato nella sua Parola, la
Bibbia.
Solo seguendo Cristo, possiamo conoscere la verità
che libera e possiamo credere e vivere in modo conforme
alla volontà di Dio. «Se perseverate nella mia
parola, siete veramente miei discepoli; 32e
conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi»
(Gv 8,31s).
Per l’approfondimento dei primi capitoli della
Genesi cfr. Nicola Martella,
Le origini 1-2 [Temi delle
origini + Esegesi delle origini] (Punto°A°Croce,
Roma 2006). ● Cfr. anche Nicola Martella, «Storia
della salvezza», Manuale teologico dell’AT
(Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 344s.
► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Pedagogia_storia_MT_AT.htm
09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015
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