Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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Il Levitico — Libretto di studio: Dopo le istruzioni d'uso e l'introduzione generale, seguono le domande sul testo, che rimarcano le parti principali del Levitico: I sacrifici (Lv 1-7) - Il sacerdozio (Lv 8-10) - Purificazione del popolo (Lv 11-15) - Giorno della riconciliazione (Lv 16) - Ordinamenti per il popolo (Lv 17-20) - Ordinamenti per il sacerdozio (Lv 21-22) - Ordinamenti per le feste (Lv 23-24) - Ordinamenti per il paese (Lv 25-26) - Appendice: voti e decime (Lv 27).

Il Levitico — Libretto di testo: Si tratta di una traduzione letterale che ricalca da vicino l'ebraico e che è strutturata secondo le parti evidenti del libro. Può risultare molto utile per chi vuole studiare il Levitico in modo profondo.

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

PREGARE DIO IN MODO LEGITTIMO

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

Chi crede in Dio, lo prega, ossia gli fa richieste per i suoi bisogni. Il Signore Gesù lo ha insegnato ai suoi discepoli con la preghiera modello che chiamiamo «Padre nostro». Questo esempio di preghiera contiene varie richieste e sopratutto è ricca di lode, di santificazione, di sottomissione e obbedienza al Signore.

     Gesù accompagnò tale preghiera modello con alcune raccomandazioni, perché la devozione dei suoi discepoli si differenziasse da quella dei religiosi d’allora: «Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà» (Mt 6,5s).

     La devozione messa in mostra nelle chiese e nelle piazze con elaborati riti, fastose processioni e varie pie ostentazioni (pellegrinaggi, piedi scalzi, auto-flagellazioni pubbliche, riti della passione, crocifissioni) è conosciuta in vario modo anche nella religiosità popolare nostrana.

     Gesù accompagnò il «Padre nostro» anche con alcune osservazioni che dovevano distinguere la preghiera dei suoi seguaci da quella dei pagani: «Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate» (vv. 7s).

     Preghiere lunghe e ripetitive, accompagnate anche da strumenti per contarle (p.es. collane di perle, rosari), sono conosciute in varie religioni e anche nella religiosità nostrana.

     Si tratta di un pregare meccanico, che lascia spenta la ragione, distante l’oggetto dell’orazione e che non corrisponde ai bisogni reali dell’orante. Infatti, se si medita su quel che disse il Signore, non possiamo chiedere il pane quotidiano, quando abbiamo il frigorifero, il congelatore e la cantina piena di provviste. Anche i Salmi sono preghiere e ogni salmista si rivolgeva a Dio in corrispondenza del suo bisogno reale e gli chiedeva ciò di cui aveva veramente bisogno.

     Il significato primario della preghiera è la comunione personale con Dio, a cui s’aggiunge la richiesta di essere forti per affrontare le varie difficoltà reali che il credente incontra e di cui è afflitto tutti i giorni.

     Il credente chiede a Dio le cose che non può affrontare da solo, ma che può risolvere soltanto con l’aiuto divino; non si tratta di cose usuali come, ad esempio, che cosa fare per pitturare la casa, per zappare il giardino o per cucinare il pranzo.

     La preghiera si fa con il cuore. Poiché il Signore sta governando l’intero universo, il credente fa bene a riflettere prima che cosa vuole che Egli faccia per lui. Fare romanzi per convincere Dio non serve perché, oltre a rischiare di annoiarlo, Gesù ha detto che «il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate» (v. 8). Inutile recitare dinanzi a Lui, che conosce i cuori; che le recite le facciano gli attori sul palcoscenico, non chi prega. Il credente si abbandona alla provvidenza divina per le cose materiali e spirituali.

     La preghiera va rivolta a Dio con l’aiuto dello Spirito Santo, magari meditando sulla sua Parola, aprendo il proprio cuore dinanzi a Lui e dando prima la lode e la gloria a Dio e poi chiedendo i bisogni propri (supplica) e altrui (intercessione).

     Non bisogna convincere il Signore con atti devozionali e penitenze che Egli non richiede, ma che i religiosi praticano ancora oggigiorno nelle varie religioni e nella religiosità popolare nostrana: ceci sotto le ginocchia durante la preghiera, auto-flagellazioni, prolungate astensioni da cibo e da bevande, uso del cilicio, pellegrinaggi a piedi scalzi verso un santuario, eccetera. Dio vuole essere primariamente onorato dai cristiani con il proprio corpo, sottomettendolo alla sua divina volontà, rivelata nella sacra Scrittura.

     Il corpo di coloro, che credono in Gesù Cristo quale personale Salvatore, è santo e dev’essere sottomesso a Dio in santità di vita per onorare il proprio Signore. Il corpo dei credenti è il tempio dello Spirito Santo (1 Cor 6,19). Trattarlo con pratiche penitenziali di provenienza pagana, offende Dio.

     I credenti devono solo chiedere a Dio con fede, insistenza e perseveranza; le loro richieste devono essere giudiziose e conforme alla sua volontà. La vita di preghiera dev’essere accompagnata dal ringraziamento al Signore per le cose ricevute e con una pratica di misericordia, perdono e buone opere verso il prossimo.

     Pregare significa soprattutto essere in sintonia con Dio e i suoi obiettivi, lodarlo e glorificarlo per ciò che Egli è e fa. Pregare non serva a nulla se la propria pratica di vita è pagana o empia. Non serve a molto pregare, se non si è disposti ad ascoltare la parola dell’Evangelo, ad amare Gesù Cristo, ad accettarlo come Signore e Salvatore, a sottomettersi a Lui.

     Solo allora Dio esaudirà chi lo invoca. Poiché Gesù Cristo ha pagato per noi, possiamo pregare Dio mediante lo Spirito Santo. Impariamo dunque a rivolgere a Lui nostra preghiera con sincerità, amore e fede, evitando la confusione (il Signore è un Dio di ordine) e tutti gli elementi tipici del paganesimo (anche quelli cristianizzati), denunciati dallo Gesù e poi anche dai suoi apostoli. Allora lo Spirito Santo ci guiderà a pregare in modo da dare lode e gloria di Dio.

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Pregare_legittimo_Lv.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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