Come ottenere il discernimento biblico

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«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

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L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareg­giato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

  Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:

■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a

■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25

■ La caduta primordiale e il suo effetto 3

■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

IL RE D’ISRAELE

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

«Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13prese dei rami di palme, e uscì a incontrarlo, e si mise a gridare: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il Re d’Israele!”. 14E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo che è scritto: 15“Non temere, o figliuola di Sion! Ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d’asina!”.

     16Or i suoi discepoli non compresero al momento queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui, e che essi gliele avevano fatte.

     17La folla dunque che era con lui quando aveva chiamato Lazzaro fuori del sepolcro e l’aveva risuscitato dai morti, ne rendeva testimonianza. 18E per questo la folla gli andò incontro, perché avevano udito che egli aveva fatto quel miracolo.

     19Perciò i Farisei dicevano fra loro: “Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro!”» (Gv 12,12-19).

 

Il popolo esclamò: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!». Che cosa significava questa acclamazione?

     Un re che entrava in Gerusalemme sopra il dorso d’un puledro d’asina. Si potrebbe dire: «Quanta umiltà per il figlio di Dio e il padrone del mondo!». Eppure questa era l’immagine con cui era atteso il Messia-Re.

     Il popolo d’Israele s’aspettava allora forse un esercito che l’avesse liberato dal giogo di Roma. Ecco perché acclamava Gesù come suo Messia. La folla sperava che fosse giunto il tempo promesso. In tale acclamazione era forse racchiuso tutto il risentimento che i Giudei provavano nei confronti dell’oppressore. Era, insomma, un grido di lode e di giubilo indirizzato a colui che li avrebbe liberati da Roma.

     Le cose non andarono così come se l’aspettavano. Gesù Cristo era venuto a testimoniare che il suo regno non era di questo mondo. Egli non rinunciava a regnare su questa terra, ma lo avrebbe fatto quando ce ne sarebbero state le condizioni in Israele. La gente non lo comprese, come non lo compresero i suoi discepoli; e solo dopo la sua ascensione, coloro che crederono in lui, iniziarono finalmente a capire con l’aiuto dello Spirito Santo.

     Il Messia era colui che veniva nel nome del Signore, per liberare dapprima non dal controllo politico di Roma, ma della schiavitù del peccato. Rima di iniziare un qualsiasi regno terreno, era necessario aprire il varco tra Dio e l’uomo e riconciliare le persone con Dio.

     Gesù Cristo divenne l’unico mediatore tra Dio e gli uomini; egli pagò i loro peccati tramite la crocifissione e divenne garante della salvezza per coloro che avrebbero creduto.

     Quel popolo che allora lo acclamava come Re e Salvatore, dopo pochi giorni avrebbe gridato: «Crocifiggilo», appena compresero che Gesù non sarebbe mai stato quello che essi desideravano che egli fosse, ossia il loro conduttore contro i Romani.

     Soltanto chi è stato generato da Dio e ha ricevuto da lui una nuova vita, può pienamente comprendere il significato della prima venuta di Gesù. Egli non rinunciò però a essere re in questo mondo. Un giorno, un’altra generazione di Giudei, che non lo rifiuteranno come Messia, lo acclameranno dal profondo del cuore, dicendo: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele». Allora inizierà il regno messianico su questa terra.

     Intanto, tutti coloro che credono in lui, possono già acclamarlo come re della propria vita, attendendo il suo prossimo ritorno. Intanto, ognuno può avvicinarsi a Gesù e accettarlo come Signore e Salvatore, ottenendo il perdono dei suoi peccati. Aspettando il suo ritorno, ogni credente può esercitarsi nella fede operante per mezzo dell’amore, nella santificazione e nel servizio per il Signore.

     In tal modo, si può essere pronti e vigilanti per il prossimo ritorno glorioso di Gesù, il Messia-Re che verrà a regnare.

 

► URL: http://lucebiblica.altervista.org/Articoli/Re_Israele_OiG.htm

09-07-2007; Aggiornamento: 07-06-2015

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

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