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Tre giorni e tre notti nella tomba
(1): i fatti
{Giovambattista Mele - Nicola Martella}
Entriamo in tema
Gesù di Nazareth morì di
mercoledì, non di venerdì come afferma invece la
tradizione ecclesiastica. Di questi fatti abbiamo già
parlato altrove. Qui ci preme rispondere a coloro che
affermano che tra gli evangelisti ci siano vistose
contraddizioni sui giorni tra la morte e la risurrezione
di Gesù.
Premettiamo che a quel tempo
giorni della settimana non avevano un nome, ma erano
chiamati secondo il loro numero (p.es. primo giorno,
secondo…). Faceva eccezione il sabato, che era l’ultimo
giorno della settimana, poiché significava «cessazione
(dal lavoro), festa».
Contraddizione fra gli
evangelisti?
In Marco 16,1 si legge: «E
passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di
Giacomo e Salomè comprarono degli aromi per andare a
imbalsamare Gesù». In Luca 23,55-241 si legge
invece: «E le donne, che erano venute con Gesù dalla
Galilea, avendo seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e
come v’era stato posto il corpo di Gesù. 56Poi,
essendosene tornate, prepararono aromi e oli odoriferi.
24,1Durante il sabato si riposarono, secondo
il comandamento».
Tra i versi di Marco e quelli
di Luca vengono viste delle contraddizioni. Si fa
osservare che mentre Marco scriveva «E passato il
sabato… comprarono degli aromi », Luca riportava: «Poi,
essendosene tornate, prepararono aromi e oli odoriferi.
Durante il sabato si riposarono…». Si fa dunque
notare che secondo Marco gli aromi furono comprati dopo
il «sabato», mentre secondo Luca furono preparati prima
di «sabato». Chi non conosce a fondo i fatti, leggendo
così, pensa naturalmente che la Parola di Dio si
contraddica.
Osservazioni e obiezioni
Facciamo notare che gli
evangelisti scrivevano a persone che, conoscendo la
cultura d’allora e i fatti successi, non avevano
difficoltà a capire. Le apparenti contraddizioni nascono
per coloro che leggono questi brani dopo molti secoli.
Per capire di che cosa
parliamo, bisogna partire dal fatto che gli Ebrei
chiamavano «sabato» non solo il settimo giorno della
settimana, ma qualunque ricorrenza festiva, prescritta
dalla legge mosaica. Perciò, essendo la Pasqua un
«sabato», in quella settimana c’erano ben due giorni
solenni o «sabati». Se non si tiene presente questo, si
crederà che la sacra Scrittura contenga delle
contraddizioni.
Marco parlò quindi
della Pasqua quale «[gran] sabato»; quell’anno essa
cadeva nel nostro giovedì. Essendo un giorno di solenne
riposo, le donne dovettero aspettare il giorno dopo (il
nostro venerdì) per comprare l’occorrente per
l’imbalsamazione e per prepararlo adeguatamente. Luca
invece parlò del «sabato settimanale», poiché subito
dopo scrisse: «Ma il primo giorno della settimana, la
mattina molto per tempo, esse si recarono al sepolcro,
portando gli aromi che avevano preparato» (Lc 24,1).
Non si tratta quindi di
contraddizioni, ma del fatto che Marco usò un termine
tecnico normale per gli Ebrei del tempo. La Pasqua quale
«sabato solenne» o «gran sabato» veniva chiamato anche
semplicemente «sabato» (lett. «cessazione [dal lavoro]»,
poi anche «solennità, festa»). Come detto, in quell’anno
cadeva il quinto giorno (giovedì), quindi due giorni
prima del sabato settimanale.
Aspetti conclusivi
La contraddizione che si
ipotizza fra Marco e Luca non esiste; in caso contrario
già gli apostoli e i credenti d’allora se ne sarebbero
accorti e l’avrebbero contestata, visto che tanti
testimoni erano ancora in vita (cfr. 1 Cor 15,6).
Ricapitoliamo i fatti. Sebbene
Gesù fosse stato crocifisso e morì quel quarto giorno
(mercoledì), era impossibile comprare e preparare gli
aromi, essendo in Giudea la vigilia della Pasqua; a ciò
si aggiunga che per tutti era un grande choc. Poiché
quel giovedì (quinto giorno) era il «sabato solenne»
della Pasqua, le donne comprarono e prepararono gli
aromi di venerdì (sesto giorno). Dopo seguì il regolare
sabato settimanale (settimo giorno). Poi cominciò la
nuova settimana: «Il primo giorno della settimana
Maria Maddalena si recò di buon mattino al sepolcro,
mentre era ancora buio, e vide la pietra rimossa dal
sepolcro» (Gv 20,1). Come abbiamo già ribadito, i
giorni si contavano allora dalle 18 alle 18. Prima che
albeggiasse, il Signore era già risuscitato.
Così si compirono i tre giorni
e tre notti, come il Signore Gesù predisse per la sua
sepoltura. Come si vede, la Bibbia non si contraddice.
► URL: http://www.lucebiblica.altervista.org/Articoli/Tre_giorni_notti2_OiG.htm
09-07-07; Aggiornamento: |