Come ottenere il discernimento biblico

Prima pagina

Gli autori

Contatti

Abbreviazioni
«La dichiarazione delle tue parole illumina, dà intelletto ai semplici» (Salmo 119,130)

Vai a fine pagina

 

 

 
Interpretazione biblica
 
 
 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareg­giato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

  Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:

■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a

■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25

■ La caduta primordiale e il suo effetto 3

■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

 
 

 

 
 

 

 

 
 
 
 
 

 

TRE GIORNI E TRE NOTTI NELLA TOMBA: CONTRADDIZIONI?

 

 di Giovambattista Mele - Nicola Martella

 

Tre giorni e tre notti nella tomba (1): i fatti {Giovambattista Mele - Nicola Martella}

 

 

Entriamo in tema

     Gesù di Nazareth morì di mercoledì, non di venerdì come afferma invece la tradizione ecclesiastica. Di questi fatti abbiamo già parlato altrove. Qui ci preme rispondere a coloro che affermano che tra gli evangelisti ci siano vistose contraddizioni sui giorni tra la morte e la risurrezione di Gesù.

     Premettiamo che a quel tempo giorni della settimana non avevano un nome, ma erano chiamati secondo il loro numero (p.es. primo giorno, secondo…). Faceva eccezione il sabato, che era l’ultimo giorno della settimana, poiché significava «cessazione (dal lavoro), festa».

 

Contraddizione fra gli evangelisti?

     In Marco 16,1 si legge: «E passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salomè comprarono degli aromi per andare a imbalsamare Gesù». In Luca 23,55-241 si legge invece: «E le donne, che erano venute con Gesù dalla Galilea, avendo seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come v’era stato posto il corpo di Gesù. 56Poi, essendosene tornate, prepararono aromi e oli odoriferi. 24,1Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento».

     Tra i versi di Marco e quelli di Luca vengono viste delle contraddizioni. Si fa osservare che mentre Marco scriveva «E passato il sabato… comprarono degli aromi », Luca riportava: «Poi, essendosene tornate, prepararono aromi e oli odoriferi. Durante il sabato si riposarono…». Si fa dunque notare che secondo Marco gli aromi furono comprati dopo il «sabato», mentre secondo Luca furono preparati prima di «sabato». Chi non conosce a fondo i fatti, leggendo così, pensa naturalmente che la Parola di Dio si contraddica.

 

Osservazioni e obiezioni

     Facciamo notare che gli evangelisti scrivevano a persone che, conoscendo la cultura d’allora e i fatti successi, non avevano difficoltà a capire. Le apparenti contraddizioni nascono per coloro che leggono questi brani dopo molti secoli.

     Per capire di che cosa parliamo, bisogna partire dal fatto che gli Ebrei chiamavano «sabato» non solo il settimo giorno della settimana, ma qualunque ricorrenza festiva, prescritta dalla legge mosaica. Perciò, essendo la Pasqua un «sabato», in quella settimana c’erano ben due giorni solenni o «sabati». Se non si tiene presente questo, si crederà che la sacra Scrittura contenga delle contraddizioni.

     Marco parlò quindi della Pasqua quale «[gran] sabato»; quell’anno essa cadeva nel nostro giovedì. Essendo un giorno di solenne riposo, le donne dovettero aspettare il giorno dopo (il nostro venerdì) per comprare l’occorrente per l’imbalsamazione e per prepararlo adeguatamente. Luca invece parlò del «sabato settimanale», poiché subito dopo scrisse: «Ma il primo giorno della settimana, la mattina molto per tempo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparato» (Lc 24,1).

     Non si tratta quindi di contraddizioni, ma del fatto che Marco usò un termine tecnico normale per gli Ebrei del tempo. La Pasqua quale «sabato solenne» o «gran sabato» veniva chiamato anche semplicemente «sabato» (lett. «cessazione [dal lavoro]», poi anche «solennità, festa»). Come detto, in quell’anno cadeva il quinto giorno (giovedì), quindi due giorni prima del sabato settimanale.

 

Aspetti conclusivi

     La contraddizione che si ipotizza fra Marco e Luca non esiste; in caso contrario già gli apostoli e i credenti d’allora se ne sarebbero accorti e l’avrebbero contestata, visto che tanti testimoni erano ancora in vita (cfr. 1 Cor 15,6).

     Ricapitoliamo i fatti. Sebbene Gesù fosse stato crocifisso e morì quel quarto giorno (mercoledì), era impossibile comprare e preparare gli aromi, essendo in Giudea la vigilia della Pasqua; a ciò si aggiunga che per tutti era un grande choc. Poiché quel giovedì (quinto giorno) era il «sabato solenne» della Pasqua, le donne comprarono e prepararono gli aromi di venerdì (sesto giorno). Dopo seguì il regolare sabato settimanale (settimo giorno). Poi cominciò la nuova settimana: «Il primo giorno della settimana Maria Maddalena si recò di buon mattino al sepolcro, mentre era ancora buio, e vide la pietra rimossa dal sepolcro» (Gv 20,1). Come abbiamo già ribadito, i giorni si contavano allora dalle 18 alle 18. Prima che albeggiasse, il Signore era già risuscitato.

     Così si compirono i tre giorni e tre notti, come il Signore Gesù predisse per la sua sepoltura. Come si vede, la Bibbia non si contraddice.

 

► URL: http://www.lucebiblica.altervista.org/Articoli/Tre_giorni_notti2_OiG.htm

 09-07-07; Aggiornamento:  

 

 

«Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Timoteo 4,16)

▲ Vai a inizio pagina ▲

 

© Punto°A°Croce